Iniziamo con il dire che si scrive COASTEERING e si legge: “COSTIIRING” e non “COSTERING”. Fatta questa breve distinzione ora possiamo cercare di capire meglio di cosa si tratta. Intorno al 1986, Andy Middleton di TYF ha “inventato” l’attività di coasteering a scopo commerciale, e da allora ci sono circa 150 aziende in tutto il Regno Unito che hanno iniziato a offrire il Coasteering come attività guidata che consente ai gruppi di sperimentare l’area intertidale della costa in un nuovo e modo eccitante. Consiste nel percorrere il tratto roccioso della costa, a piedi, utilizzando tecniche di scrambling, nuoto e spesso comporta una serie di salti in acque profonde(cliff jumping). Nel 2011 in UK è stata istituita la National Coasteering Charter, si tratta di un’associazione di categoria nata per garantire adeguati standard di sicurezza e sovrintendendo la creazione di nuovi percorsi nonché all’organizzazione della sicurezza e agli standard operativi in caso di emergenze.  

Negli ultimi anni ha decisamente spopolato ed è entrato anche nel mediterraneo, infatti si possono trovare svariate compagnie che offrono tour guidati sulla costa. Alcune compagnie hanno adottato anche tecniche derivanti da altre discipline, installando corde fisse per l’ausilio della percorrenza, calate in corda e teleferiche, Quindi il coasteering è come il canyoning ma fatto al mare? NO!  La parte ludica ed educativa senza l’ausilio di corde è il coasteering, le parti con le corde prendono il nome di calate, teleferiche etc. Diffidate da chi vi propina il coasteering come un canyoning al mare ed effettua prevalentemente attività diverse da quello chè è il Coasteering(nuoto, scrambling,tuffo,educazione ambientale)!

Abbiamo sempre fatto coasteering da piccoli! NO! La differenza principale tra il coasteering e le passeggiate sugli scogli sta certamente nell’equipaggiamento di sicurezza (casco, giubotto salvagente, etc.), nella preparazione ad eventuali incidenti che potrebbero succedere, da una caviglia slogata ad uno shock anafilattico e infine ma non per importanza, nell’educazione ambientale. Quello che avete sempre fatto da bambini si chiama TOMBSTONIG.

Il Tombstoning sfortunatamente negli ultimi anni ha attirato l’attenzione per le ragioni sbagliate, con un certo numero di persone morte o gravemente ferite. Il titolo è stato adottato a causa del modo in cui una persona cade e si tuffa in acque profonde, in modo simile a come farebbe una pietra. In UK la pratica era così diffusa e gli incidenti così numerosi che la guardia costiera si è vista costretta a interdire alcuni tratti di costa, anche piantonandoli.

Si vedono sempre più spesso “compagnie” o singoli che portano i propri clienti senza garantire i minimi standard e addirittura che si fanno una scorpacciata di ricci in pieno fermo biologico. Il compito delle Guide dovrebbe essere non solo quello di raccontare il mare ma anche e soprattutto PROTEGGERLO!

Per essere definito coasteering devono essere garantiti i minimi standard di sicurezza, sempre!